” Memorie presentate in regione in merito al nuovo ospedale di Pordenone “

SOS OSPEDALE PORDENONE, “NON VOGLIAMO ESSERE FANALINO DI CODA”

L’APPELLO-DENUNCIA DEL NURSIND CHE HA DEPOSITATO NUOVE MEMORIE IN REGIONE FVG

Tutte le provincie hanno un nosocomio nuovo, Pordenone deve essere sempre il fanalino di coda? La mancata costruzione del nuovo ospedale a Pordenone sarebbe una chance persa: il sindacato NurSind, alla luce della mancata firma da parte del Comune di Pordenone sull’accordo di programma per il nuovo ospedale, ha depositato nuove memorie in Regione che si aggiungono alla lettera già inviata al Presidente Renzo Tondo. “L’attuale ospedale è ormai inadeguato – si legge – i due padiglioni principali non sono antisismici (specialmente il B) ed è assurdo costruire un ospedale all’interno dell’attuale per motivi economici e di salute”. Secondo il segretario regionale Gianluca Altavilla, “sarebbe opportuno che qualcuno spiegasse ai cittadini i rischi severi infettivi in cui incorrerebbero i pazienti con un cantiere aperto: chi mai si farebbe ricoverare in un ospedale in cui per 10 anni ci sarebbero 12 ore al giorno di rumori assordanti? E’ evidente che un ospedale in situ costerebbe meno, ma non ci sono previsioni di spesa per la ristrutturazione dell’attuale: diventerebbe come il duomo di Milano”, osserva criticamente Altavilla. A ciò si deve aggiungere, prosegue, la disoccupazione della Destra Tagliamento: la costruzione di un nuovo nosocomio comporterebbe un rilancio per l’economia provinciale. Il NurSind, relativamente al fronte innovazione ed organizzazione, sottolinea quanto sia importante un ospedale non più strutturato in unità operative, suddivise da patologia e disciplina medica per la sua cura, ma organizzato in aree che aggregano i pazienti in base alla maggiore o minore gravità del caso ed al conseguente livello di complessità assistenziale. E’ il “modello di assistenza ospedaliera per intensità di cura”, che vuole coniugare meglio sicurezza, efficienza, efficacia ed economicità dell’assistenza e che prefigura un ospedale incentrato ancora di più sul paziente, mantenendo i posti letto nelle realtà periferiche (Sacile, Spilimbergo, San Vito al Tagliamento) per far da intermediari con il territorio, e l’alta intensità di cura. Sul versante del finanziamento, considerato il momento storico-economico, il project financing è l’unica strada percorribile, con la condizione sine qua non che non vi siano esternalizzazioni tecnico-sanitarie e di risorse umane, quindi che al privato siano affidati solo servizi no core: mensa, lavanderia, parcheggi, smaltimento rifiuti. Il Nursind ritiene fondamentale la presenza nel pool dei tecnici per la progettazione di professionisti che siano formalmente attivi nelle attività clinico-ospedaliere, tra cui infermieri per la pianificazione degli spazi interni.

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